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Nascosto in un'ambulanza da tre giorni, Giusva tiene l'indice sul grilletto di un fucile da cecchino. Molti sono i conti da saldare. L'uomo da uccidere è Andrea Bellini, biondo, capelli lunghi, un metro e novanta, trench lungo fino ai piedi e gli immancabili Ray-Ban. Da anni è a capo del più temuto servizio d'ordine del movimento a Milano, una banda di quartiere che ha scelto la strada della politicizzazione e della militanza, con l'idea di non essere "servi di nessuno" e le immagini del Mucchio selvaggio di Peckinpah nella testa... Romanzo di dura e metallica epica quotidiana, "La banda Bellini" restituisce il sapore e la disillusione degli anni poco dopo il '68, quando "quelli del Casoretto" pensarono di opporsi agli eserciti che dominavano la città. Racconto orale onesto e spietato che diventa grande letteratura, storia nella storia che si fa narrazione collettiva, squarcio su una memoria irrisolta e inquieta